Nel dopoguerra, nei primi anni ’50, Izzo Salvatore iniziò a realizzare tele di cotone tipo “olona”, cucite a mano con ago e filo. Poi impermeabilizzò il tutto con olio di lino, realizzando teloni per camion. Negli anni ’60, ampliò la sua attività acquistando una macchina da cucire a pedale (OPC NECCHI) e utilizzando come laboratorio un piccolo spazio nel garage dell’acquedotto di Napoli, in zona Arenaccia. Lì, sotto una tenda addossata a un muro, cuciva tele per una clientela prevalentemente provinciale, che si recava in zona per la FADES, rinomata officina di riparazioni auto dell’epoca.
Con lo sviluppo urbanistico della zona, fu costretto ad aprire un piccolo negozio in Via Generale Francesco Pignatelli. Nacque così la D’Agostino Teloni di Izzo Salvatore , azienda che, con la collaborazione dei figli Mariano e Antonio, raggiunse un ottimo livello di attività.